Imprenditoria innovativa in crescita

Happy Worker Transition Manager

Start up e PMI, cuore dell’imprenditoria italiana sono in crescita, secondo i dati del Mise.
Nel terzo trimestre 2021 si riconferma un trend avviato in pandemia, di consolidamento e moltiplicazione del numero si queste, in particolare del ramo digitale.
L’ultimo report, infatti, mostra una crescita costante, con 14.032 Startup iscritte al registro delle imprese, un +540 rispetto al trimestre precedente, ovvero un + 3.3% e il 3.6% di tutte le società di capitali di nuova costituzione.
Il Report e la notizia completa la trovate qui dove noterete che molte di esse sono concentrate al centro nord, Lombardia in testa, e una larga parte sono votate al digitale, e una quota di esse sono  costituite da under 35.

Prendendo spunto da questa informazione vorrei ricordare a tutti i giovani professionisti cosa si può fare per sostenere e far crescere queste attività e non rimanere impreparati di fronte alle sfide del cambiamento in atto, nuova attività imprenditoriale.

Oltre capacità una buona dose di fortuna, spirito imprenditoriale ci vuole strategia e un modello di business. Concentrarsi sulla propria proposta di valore che si è in grado di portare, personale, distintiva è un primo passo per limare e definire meglio, cosa si è e cosa si è in grado di fare.

Delineare il proprio modello di business, bene e a priori, aiuta in seguito a organizzare le proprie risorse materiali e immateriali, di business, in maniera coerente, mettendo i mattoni per costruire una relazione proficua col mercato di riferimento.

Forse però a priori è necessaria un ‘auto analisi, e una consapevolezza da raggiungere al più presto di sé, di cosa si è in grado di gestire e cosa manda in crisi, anche nella relazione con gli altri e partner, in termini collaborazione e leadership. Soprattutto se si è a capo di un progetto di cambiamento. Il Cambiamento di mentalità è un altro mattone importante.

Sapersi promuovere sfruttando le opportunità del digitale, social, ma integrando tutto questo in un ecosistema di relazioni, partecipazioni ad eventi, che portano ad ampliare i legami, forti o deboli, che portano spesso nuove occasioni che bisogna essere pronti a leggere e cogliere.

Sviluppare competenze specifiche e distintive che portano ad identificare univocamente la propria attività, e che infine servano a soddisfare una nicchia ben definita del mercato, e che sia redditizia!

Su queste basi si fonda anche la logica data alla struttura del precorso di Formazione Next Generation del Transition manager partito a settembre di quest’anno (2021) e che è stato pensato proprio per rispondere anche a queste necessità, e contribuire alla formazione di questi professionisti guida del cambiamento.

Sono in via definizione ulteriori edizioni e collaborazioni. Se volete avere maggiori informazioni non esitate a contarci a corsi@federprofessional.com

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